20 Ago BOSCO GRANDE di Giuseppe Schillaci
Notti Veneziane 2024
BOSCO GRANDE
di Giuseppe Schillaci
Francia, Italia, 2024, 77′, colore
Sceneggiatura: Giuseppe Schillaci
04 SETTEMBRE 13:15 – Sala Laguna
Press, Industry
04 SETTEMBRE 21:00 – Sala Laguna
V.O. IT sub EN
Segue Q&A
Prenotazione obbligatoria su giornatedegliautori.com
Sergione, tatuatore cinquantenne di 260 chilogrammi, ha vissuto tutta la vita a Palermo, nel quartiere popolare di Bosco Grande. È uno dei punk leggendari della città, in rivolta contro la cultura borghese e mafiosa degli anni Ottanta. Trent’anni dopo, Sergio è ancora là: seduto davanti alla porta della casa materna, a bere e scherzare con gli amici del quartiere. Ogni volta che il regista Giuseppe Schillaci torna nella sua città natale, ascolta i suoi aneddoti tragicomici e i sogni di una vita diversa, fuori dalla prigione che si è costruito. Con il corso delle stagioni, pero’, la sua situazione di salute peggiora. Per salvarsi la vita, Sergio deve andare in un centro specializzato per obesi, da cui scappa appena un mese dopo. Di ritorno a Bosco Grande, fedele al suo mantra punk «live fast – die young», sprofonda nella spirale delle sue dipendenze.
«Fare un documentario su Sergio significa confrontarsi con la mia educazione siciliana, una cultura popolare ricca d’ironia, passione, umanità. La macchina da presa che rivolgo a Sergio, con amorevole complicità, svela la mia stessa identità, come in uno specchio, le ferite inferte da una certa mentalità violenta, mafiosa. Sergio è un eterno punk degli anni Ottanta che si dibatte contro un mondo drogato dal potere e dal denaro. Il suo corpo enorme, immobile è l’emblema della sua ribellione disperata a valori atavici, patriarcali. Bosco Grande rappresenta l’ultimo tassello di una riflessione sulla mia città d’origine, Palermo, iniziata coi miei romanzi e i documentari precedenti: Apolitics Now – tragicommedia di una campagna elettorale (2013) e L’ombra del padrino (2016). Il film rende omaggio all’anima vibrante e inquieta di questo luogo che amo e odio in maniera viscerale, alla sua gente, ma soprattutto a Sergio, una sorta di mio doppio che non è mai partito da casa, un personaggio in cerca d’autore, rimasto lì, a Bosco Grande, fedele al suo ruolo fino alla fine. Un ruolo da protagonista della sua vita e del nostro film, di cui di fatto Sergio è il co-regista, sia per la capacità di plasmare il suo destino, in maniera consapevole e poetica, che per la fiducia generosa nella nostra amicizia. Bosco Grande è il frutto di questa relazione semplice, autentica, costruitasi intorno a una complicità spudorata, a innocenti menzogne, come tutte le amicizie vere, irrazionali e potenti, come a tredici anni». (Giuseppe Schillaci)
Giuseppe Schillaci pubblica nel 2010 il suo romanzo d’esordio, L’anno delle ceneri mentre nel 2015 scrive L’età definitiva. È redattore del Lit-blog Nazione Indiana e partecipa alla riviste letterarie francesi «Revue Litteraire» e «Atelier du Roman», alla rivista canadese «Les Ecrits» e alla brasiliana «Mundo Mundano». Da regista, nel 2009 dirige The Cambodian Room – situazioni con Antoine D’Agata. Il documentario riceve numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Speciale della Giuria al Torino Film Festival. Nel 2011 dirige Cosmic Energy Inc., presentato a Hot Docs di Toronto. Due anni dopo, con Apolitics Now – tragicommedia di una campagna elettorale, si aggiudica il Premio Italian Docs Londra e il Premio del Pubblico al SalinaDocFest. Nel 2022 realizza Il Modernissimo di Bologna, selezionato al Torino Film Festival e Premio Miglior Film al PriMed di Marsiglia. Tiene workshop di scrittura e cinematografia presso scuole di cinema e il Centro Sperimentale di Cinematografia.