L’OCCHIO DELLA GALLINA di Antonietta De Lillo

L’OCCHIO DELLA GALLINA di Antonietta De Lillo

Notti Veneziane 2024 

L’OCCHIO DELLA GALLINA

THE EYE OF THE HEN

di Antonietta De Lillo

Italia, 2024, 93′, colore

Sceneggiatura: Antonietta De Lillo, Laura Sabatino con la collaborazione di Alice Mariani

 

01 SETTEMBRE 13:15 – Sala Laguna

Press, Industry

01 SETTEMBRE 21:15 – Sala Laguna

V.O. IT sub EN

Segue Q&A

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L’occhio della Gallina è una storia di violenza e isolamento che non ha eguali nel nostro cinema. Dopo vent’anni di carriera e aver realizzato il suo miglior film, apprezzato dalla critica e considerato da alcuni un capolavoro in grado di consacrarla al grande pubblico, una eclatante ingiustizia ha sbarrato la strada alla regista Antonietta De Lillo, relegandola ai margini del sistema-cinema e impedendole di realizzare un nuovo film di finzione. Attraverso la forma dell’autoritratto, il film ripercorre in maniera libera la vita e la carriera della protagonista, alle soglie dei 40 anni dal suo primo film. Il paradosso di questa storia è rappresentato dal capovolgimento che è insito nel funzionamento dell’occhio della gallina che, per chi non lo sapesse, si chiude al contrario, dal basso verso l’alto. Allo stesso modo, mentre il cinema le viene negato, lei, ostinatamente, remando contro corrente, ne riafferma le doti culturali e artistiche, raccontandolo anche come strumento di cura e antidoto contro l’ingiusto isolamento.

«L’occhio della Gallina vive dell’emozione di trovarmi dall’altra parte della telecamera per la prima volta nella mia carriera. La narrazione è in bilico tra memoria e presente, realtà e immaginario, per questo ho scelto un linguaggio ibrido tra finzione e cinema del reale. La forma cinematografica dell’autoritratto mi permette di porre l’emotività in primo piano, anche rispetto ai fatti, seppur violenti e unici nel panorama cinematografico, che hanno caratterizzato i miei ultimi vent’anni di carriera. La particolarità del film è da una parte la ricostruzione delle tappe più importanti di una lunga battaglia giudiziaria che si è svolta dentro e fuori le aule del tribunale, dall’altra la forza di un racconto dal vero, che non è una storia chiusa ma ancora in divenire, dove tutto ancora sta accadendo e può accadere, davanti allo sguardo dello spettatore». (Antonietta De Lillo)

Antonietta De Lillo dirige nel 1985 con Giorgio Magliulo il suo primo film, Una casa in bilico, candidato ai David di Donatello e ai Nastri d’Argento e premiato con un Nastro d’Argento promozionale. Da allora firma Matilda, Racconti di Vittoria, I Vesuviani, Non è giusto, e numerosi documentari, presentati e premiati in festival italiani e internazionali. Nel 2004 realizza Il resto di niente, evento speciale alla Mostra di Venezia che ottiene numerosi premi e riconoscimenti. Nel 2011, con marechiarofilm, cura il primo film partecipato in Italia. Il secondo nel 2016 le vale un Nastro d’Argento speciale per il suo percorso innovativo nel cinema del reale. Sempre con marechiarofilm realizza La pazza della porta accanto, Let’s Go, Il signor Rotpeter, presentato alla Mostra di Venezia e Nastro d’Argento speciale a Marina Confalone, e nel 2021 Fulci Talks. Nel 2022 inizia il terzo film partecipato: L’uomo e la bestia.