Premio Inclusione e Sostenibilità Edipo Re: I Film Selezionati per l’Edizione 2024

Premio Inclusione e Sostenibilità Edipo Re: I Film Selezionati per l’Edizione 2024

Vi presentiamo in anteprima la selezione dei 12 titoli in concorso per il Premio Inclusione e Sostenibilità Edipo Re, premio collaterale ufficiale di Biennale Cinema, giunto quest’anno alla settimana edizione.

I titoli provengono, come ogni anno, dalle quattro principali sezioni con concorso della Mostra del Cinema (Concorso Internazionale, Orizzonti, Settimana della Critica, Giornate degli Autori). La selezione è realizzata della direzione artistica di Isola Edipo, Silvia Jop.

Ecco i film che la Giuria Ufficiale 2024 –– composta da Esmeralda Calabria, Francesca d’Aloja e Federica Di Giacomo –– e la Giuria Giovani Ca Foscari vedrà per decidere l’assegnazione del Premio.

 

SETTIMANA INTERNAZIONALE DELLA CRITICA

No Sleep Till
di Alexandra Simpson
Stati Uniti, Svizzera 2024
Durata 95’

Sinossi

In una città costiera della Florida minacciata da un imminente uragano, la gente del posto si prepara all’evacuazione obbligatoria. Mentre gli ultimi turisti abbandonano la città e i residenti barricano le proprie case, alcuni scelgono di rimanere. Fra questi, due amici di vecchia data guidano senza meta, un adolescente pedala nella crescente oscurità della notte e un cacciatore di tempeste si prepara per quello che potrebbe rivelarsi il più grande inseguimento della sua vita. Come fantasmi che infestano la loro stessa città, si avventurano nella notte per affrontare la minaccia di un destinoimminente.

bio regista

Alexandra Simpson (1997) è una regista Franco-americana. Ha frequentato la Sorbona di Parigi e la Scuola superiore di Arte e Design (HEAD) di Ginevra. Fa parte del vivace collettivo statunitense Omnes Film, che nel 2024 ha esordito con ben due lungometraggi in occasione della Quinzaine des Cinéastes di Cannes. Simpson lavora inoltre come editor sia di lungometraggi sia di cortometraggi, fra cui ricordiamo Le Chant de l’Oiseau di Sarah Imsand, che ha debuttato al Festival di Cannes nel 2019.

 

Don’t Cry, Butterfly Mưa trên cánh bướm
di Dương Diệu Linh
Vietnam, Singapore, Filippine, Indonesia 2024
Durata 97′

sinossi

Tam lavora con solerzia in una location per matrimoni. Un giorno scopre il tradimento del marito in diretta TV e invece di affrontarlo decide di ingaggiare una potente esperta di rituali magici per riconquistare il suo amore. La figlia di Tam, Ha, riversa le sue frustrazioni sognando ad occhi aperti un luminoso futuro all’estero. Nel frattempo, un misterioso spirito della casa, visibile soltanto alle donne, si annida nelle crepe del soffitto.

bio regista

Dương Diệu Linh (1990) è una regista vietnamita che mira a rappresentare in modo non convenzionale storie di donne di mezza età tristi, angosciate o assillanti. I suoi cortometraggi mescolano soggetti iperrealistici e una narrativa “slice of life” con elementi di quel realismo magico profondamente radicato nella mitologia e nelle superstizioni popolari del Sud-Est asiatico, e sono stati selezionati (vincendo diversi premi) in prestigiosi festival cinematografici internazionali. Linh ha preso parte al programma Berlinale Talents nel 2020, all’Asian Film Academy nel 2016, alla Locarno SummerAcademy e alla Fantastic Film School di Bucheon nel 2015. Il suo lungometraggio di esordio Don’t Cry, Butterfly hapartecipato a Full Circle Lab, Less Is More,

Attagirl, al Projects Hub di Locarno Open Doors e più recentemente all’Hong Kong – Asia Financing Forum, dove ha vinto i premi Wouter Barendrecht e Udine Focus Asia. Il film ha inoltre ottenuto finanziamenti dalla Singapore FilmCommission, Purin Pictures e Visions Sud Est.

Anywhere Anytime
di Milad Tangshir
Italia 2024
Durata 85’

sinossi

Issa è un giovane immigrato clandestino che a Torino cerca di sopravvivere come può. Licenziato dal suo datore di lavoro, grazie a un amico inizia a fare il rider. Ma l’equilibrio appena conquistato crolla quando, durante una consegna,gli viene rubata la bicicletta appena comprata. Issa intraprende così un’odissea disperata per le strade della città per ritrovare la sua bici.

bio regista

Milad Tangshir (1983) è nato a Teheran. Negli anni 2000 pubblica tre album con il gruppo rock iraniano Ahoora, per poi trasferirsi dal 2011 in Italia dove realizza cortometraggi e documentari selezionati, e spesso premiati, in festival italiani e internazionali, tra cui The Celebration, Displaced, 13 Seconds, Star Stuff. Nel 2019 presenta alla Mostra di Venezia il doc di realtà virtuale VR Free. Anywhere Anytime è il suo primo lungometraggio di finzione.

 

ORIZZONTI

Pooja, Sir
di Deepak Rauniyar
Nepal, USA, Norvegia
Durata 118’

sinossi

Ispirato a eventi avvenuti nel sud del Nepal durante le proteste razziali del 2015, POOJA, SIR di Deepak Rauniyar racconta di quando, dopo il rapimento di due ragazzini in una città di confine in Nepal, l’Ispettrice Pooja viene mandata da Kathmandu per risolvere il caso. Una volta lì, disordini politici e violente proteste la sviano e lei è costretta a chiedere aiuto a Mamata, una poliziotta locale Madhesi. Mettendo da parte la discriminazione sistemica e superando il sessismo quotidiano, le donne risolvono il caso.

bio regista

Classe ‘78, Deepak Rauniyar è uno scrittore, sceneggiatore e regista nepalese. Ha debuttato sulla scena internazionale nel 2012 con Highway, presentato alla Berlinale. Il suo secondo lavoro, White Sun (2016), è stato nominato come Best Asian Feature Film al Festival Internazionale di Singapore. Tra i suoi lavori, Seto Surya (2016), Four Nights (2022) e Chaukaith (2008)

Happy Holidays
Scandar Copti
Palestina, Germania, Francia, Italia, Qatar
Durata 124’

sinossi

Un piccolo incidente, dalle conseguenze apparentemente irrilevanti, ci porta a Gerusalemme e in profondità nelle pieghe di una società patriarcale dalle innumerevoli sfumature. Tra bugie e verità esiste una vasta gamma di sensazioni che si sviluppano in equilibrio precario tra questi due opposti, in una storia che dimostra quanto una vicenda personale possa avere al proprio interno riverberi universali che ci riguardano a dispetto delle differenze sociali, geografiche epolitiche.

bio regista

Nato e cresciuto a Jaffa, nell’area urbana di Tel Aviv, il regista, sceneggiatore, attore e produttore Scandar Copti si identifica come palestinese. Il suo Ajami del 2009, diretto assieme a Yaron Shani, è stato candidato agli Oscar per il miglior film straniero nel 2010 e ha chiuso nel 2009 la Quinzaine des Réalisateurs a Cannes, ricevendo una menzione speciale della Caméra d’or per la migliore opera prima.

Familiar Touch
di Sarah Friedland USA
Durata 91’

sinossi

Familiar Touch, il film diretto da Sarah Friedland, segue un momento molto delicato nella vita di una donna ottantenne, il suo trasferimento in una casa di cura. La nuova vita nella struttura la pone di fronte a desideri e sentimenti contrastanti e al bisogno di raccontare la sua vita.

bio regista

Sarah Friedland is a filmmaker and choreographer working at the intersection of moving images and moving bodies. Through hybrid, narrative, and experimental filmmaking, multi-channel video installation, and site-specific live dance performance, she stages and scripts bodies and cameras in concert with one another to elucidate and distill the undetected, embodied patterns of social life and the body politic. Facilitating a research process integrating foundmovements from social choreographies, gestures and postures from archival footage, embodied memories, andcontemporary dance languages, she choreographs through practices of interviewing, pre- and re-enactment, adaptation, and improvisational play, shaping dances with diverse communities of performers and movers—from professional dancers to cohorts of older adults and teenagers.

 

CONCORSO INTERNAZIONALE

El Jockey
di Luis Ortega
Argentina, Messico, Spagna, Danimarca, Usa
Durata 97’

sinossi

Remo è un fantino dall’enorme talento, purtroppo buttato al vento dai gravi problemi di dipendenza che ne hanno scandito la carriera. Corre sotto il controllo di un potente boss mafioso che lo tiene in scacco e che sguinzaglia tutti i criminali di Buenos Aires per dargli la caccia quando Remo resta coinvolto in un incidente in cui muore un cavallo di grande valore. Abril, amica di Remo, è determinata tuttavia a trovarlo prima che sia troppo tardi.

bio regista

Nato a Buenos Aires nel 1980, Luis Ortega è considerato uno dei registi più interessanti del panorama argentino contemporaneo. Esordisce nel 2002 con Caja negra, da lui scritto e diretto, mentre nel 2018 lo troviamo a Cannes, nella sezione Un Certain Regard con il film L’angelo del crimine, selezionato per rappresentare l’Argentina nella categoria miglior film in lingua straniera ai premi Oscar del 2019.

Ainda Estou Aqui (I’m Still Here)
di Walter Salles
Brasile, Francia
Durata 135’

sinossi

Brasile, 1971. In un Paese stritolato dalla morsa della dittatura militare la vita di Eunice Paiva e dei suoi cinque figli cambia drasticamente dopo la scomparsa del marito, l’ex deputato del Partito Laburista Brasiliano Rubens Paiva. Trattodall’omonimo libro di memorie dello scrittore e giornalista Marcelo Rubens Paiva, il film racconta la vicenda di una donna che il regista conosceva personalmente, rivelando nel dolore di una perdita la ferita ancora aperta di una nazione.

bio regista

Regista brasiliano, Walter Salles ha vinto l’Orso d’Oro a Berlino per il Miglior film e il Golden Globe per il Miglior film straniero con Central do Brasil (1998), oltre che il Premio Oscar per la Migliore canzone e una candidatura al Golden Globe per il Miglior film straniero con I diari della motocicletta (2004). A Venezia 58 presenta in concorso Disperato aprile (2001). Nel 2005 realizza il suo primo film hollywoodiano, Dark Water, un adattamentodell’omonimo horror giapponese del 2002. Nel 2012 firma On the Road, tratto dal romanzo di Jack Kerouac, cui seguono Jia Zhang-Ke. A Guy fromFenyang (2014) e The Man in the Rockefeller Suit (2018) con Benedict Cumberbatc

Harvest
di Athina Rachel Tsangari
Regno Unito, Germania, Grecia, Francia, Usa
Durata 131’

sinossi

Harvest, il film diretto da Athina Rachel Tsangari, si svolge in Inghilterra durante il Medioevo. In un piccolo villaggio, dove la popolazione è prevalentemente costituita da contadini, giungono tre nuovi abitanti. Il loro arrivo coincide con la fine della stagione del raccolto che invece di essere festeggiata come di consueto, è minacciata da due incendi che distruggono parte della dimora del padrone terriero e il limitare del bosco circostante.Gli abitanti del posto, superstiziosi e diffidenti, attribuiscono la cattiva sorte all’arrivo dei forestieri. Diventati capri espiatori delle difficoltà economiche che il villaggio si prepara ad affrontare, i tre malcapitati sono anche bersaglio di tutta la rabbia e la frustrazione della comunità.

bio regista

Athina Rachel Tsangari vive e lavora tra la sua nativa Grecia e gli Stati Uniti. Ha conseguito una laurea in letteratura presso l’Università Aristotele di Salonicco, un master in Performance Studies presso la Tisch School of the Arts della New York University e un master in regia cinematografica presso l’Università del Texas ad Austin. La sua verginale introduzione al cinema è stata un piccolo ruolo nel cult di Richard Linklater Slacker. Il suolungometraggio d’esordio The Slow Business of Going, un road movie lo-fi di fantascienza girato in nove città in tutto il mondo, è stato votato come uno dei migliori film non distribuiti nel sondaggio dei critici di Village Voice del 2002. Èstata cofondatrice e direttrice artistica del Cinematexas International Short Film Festival con sede ad Austin, programmando cinema d’avanguardia, musica e media politicamente impegnati. Progetta proiezioni su larga scala per la danza, il teatro e installazioni sitespecific. È stata progettista delle proiezioni e regista video per la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Atene 2004. Nel 2005 ha fondato Haos Film, un ufficio creativo che sviluppa e produce lavori di e con altri registi. Tra i suoi crediti come produttrice figurano il primo film di Yorgos Lanthimos, Kinetta(2005), e il suo vincitore di Un certain Regard, Dogtooth, come produttore associato (2009).

 

GIORNATE DEGLI AUTORI

 To Kill a Mongolian Horse
di Xiaoxuan Jiang
Malaysia, Stati Uniti, Hong Kong, Corea del Sud, Giappone, 2024
Durata 98’

sinossi

Tra le steppe invernali, Saina, un cavaliere mongolo e performer, di giorno si occupa del suo ranch, di notte si esibisce per il pubblico. A differenza del regale cavaliere che interpreta nello spettacolo, nella realtà quotidiana, Saina scopreche la sua vita da mandriano è sull’orlo di un baratro.

bio regista

Xiaoxuan Jiang è una scrittrice e regista nata nella Mongolia Interna, regione autonoma della Cina. Si è laureata in Cinema e TV alla Tisch School of the Arts presso la New York University. Il suo cortometraggio Graveyard of Horses è stato selezionato in numerosi festival e ha vinto il NETPAC Award al Busan International Short Film Festival, il Grand Prix Award all’Hiroshima International Film Festival e il Best Student International Short al Denver Film Festival. Ilsuo primo lungometraggio, To Kill a Mongolian Horse, è stato sostenuto dal Sundance Ignite e ha ricevuto il fondo perlo sviluppo della sceneggiatura dall’Asian Cinema Fund (ACF) del BIFF, il premio VIPO, il premio Sørfond all’Asian Project Market (APM) e il Whitelight Post-production Award all’HAF.

Sugar Island
di Johanné Gómez Terrero
Repubblica Domenicana, Spagna, 2024
Durata 91′

sinossi

Makenya vive in un villaggio Batey, nel mezzo di una piantagione di canne da zucchero. Una gravidanza indesiderata la costringe ad affrontare l’età adulta prima del previsto. Sua madre è influenzata da spiriti della tradizione chiamati«Misteri», suo nonno lotta per i diritti previdenziali. A causa dell’automazione industriale, rischiano di essere trasferiti senza ricevere nessun indennizzo. Un serpente che rappresenta i Misteri, induce Makenya ad abbracciare sia il potere terreno sia la dimensione soprannaturale, fino a spingerla nel regno dell’impossibile.

bio regista

Johanné Gómez Terrero è un’artista afro-diasporica che lavora su temi caraibici e decoloniali. Il suo campo di interesse si estende dal «pensiero della complessità» alla lotta antirazzista e il cinema del marronage. Col documentario Caribbean Fantasy ha iniziato la sua carriera da regista. È anche impegnata come produttrice e consulente in vari lab disviluppo. Laureata e con un master conseguito all’ESCAC in Spagna, è insegnante e coordinatrice a Cuba pressol’EICTV.

Taxi MonAmour
di Ciro De Caro Italia, 2024
Durata 113′

sinossi

Il film racconta l’incontro tra due donne all’apparenza diverse ma che in fondo si assomigliano molto. Anna è in conflitto con se stessa e la propria famiglia e affronta in solitudine la sua malattia; Cristi fugge da una guerra che la tiene lontana da casa. Tutti consigliano ad Anna di seguire il suo compagno in un viaggio di lavoro e a Cristi di restare al sicuro in Italia. L’incontro, seppur breve, sarà un tuffo nella libertà.

 bio regista

Ciro De Caro, dopo aver girato i primi cortometraggi in ambito universitario, inizia a lavorare come regista di pubblicità. Nel 2013 esordisce con il lungometraggio Spaghetti Story, un piccolo film indipendente che ha riscosso un inaspettato successo di pubblico ed è stato molto apprezzato dalla critica. Dopo tre anni gira il suo secondo film, Acqua di marzo e continua, negli anni a seguire, una sperimentazione personale con cortometraggi auto-prodotti. Nel 2021 il suo terzo lavoro, Giulia, è presentato alle Giornate degli Autori e riceve molti riconoscimenti e candidature nei premi nazionali e internazionali. Taxi Monamour è il suo quarto lungometraggio.

 

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SUL PREMIO

Il Premio Inclusione e Sostenibilità Edipo Re– promosso dall’impresa sociale Edipo Re di Sibylle Righetti e Enrico Vianello in collaborazione con MYmovies, con la partecipazione di Ca Foscari, Fondazione Pittini, Habacus, il Patrocinio dell’Università degli Studi di Padova e con il sostegno di Jollypack, Lunardelli e Hotel Flora – è nato per sostenere la distribuzione nelle sale italiane di opere cinematografiche dall’alto spessore culturale e artistico, capaci di diffondere uno sguardo inclusivo e sostenibile sia da un punto di vista sociale che ambientale.