VAKHIM di Francesca Pirani

VAKHIM di Francesca Pirani

Notti Veneziane 2024 

VAKHIM

di Francesca Pirani

Italia, 2024, 98′, colore

Sceneggiatura: Francesca Pirani

 

06 SETTEMBRE 13:15 – Sala Laguna

V.O. sub EN

Press, Industry

06 SETTEMBRE 21:00 – Sala Laguna

V.O. sub IT

Segue Q&A

Prenotazione obbligatoria su giornatedegliautori.com

 

Adottato in Cambogia a quattro anni, Vakhim arriva in Italia nel 2008. Parla solo khmer e tutto intorno a lui è sconosciuto, è un bambino solare e per adattarsi rimuove le tracce della sua breve vita che, però, non scompare del tutto. In Italia c’è Maklin, la sorella maggiore e dopo qualche anno arriva una lettera: è la madre naturale di Vakhim che chiede del figlio. Francesca e Simone, i genitori adottivi, decidono di andarla a cercare.

 

«[…] Le ricostruzioni dei ricordi di Vakhim e Maklin in Cambogia hanno un carattere più cinematografico, il diario di viaggio, invece, uno stile totalmente realistico cui è affidata anche la narrazione del clima delle riprese, gli stati d’animo di Vakhim e Maklin, le notizie che arrivano sulla madre naturale, i primi contatti, sino allo sconvolgente incontro con lei. Questi due piani narrativi scivolano senza soluzione di continuità dalla finzione alla realtà, dal passato cambogiano al presente italiano, conferendo così verità ma anche livelli differenti di interpretazione alle immagini. Un linguaggio non centrato sulla narrazione lineare, ma che si adegua alla flessibilità del mondo interno, nel quale il tempo si dilata e si contrae. Rimescolando continuamente sensazioni, ricordi e associazioni improvvise, per restituire un’immagine di quella realtà invisibile, racchiusa ora nella memoria del bambino ora in quella dello stesso divenuto adulto». (Francesca Pirani)

Francesca Pirani è laureata in Storia e critica del cinema presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. In seguito, ha completato la sua formazione al Centro Sperimentale di Cinematografia e all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”. Per il cinema, ha collaborato come aiuto regia con Marco Bellocchio per La visione del sabba (1988), che ha anche co-sceneggiato, e per Il sogno della farfalla (1994). Nel 1997 ha esordito nel lungometraggio con L’appartamento, primo capitolo di un progetto di quattro film, intitolato Un altro paese nei miei occhi, sull’immigrazione in Italia. Cinque anni dopo, ha firmato la regia di Una bellezza che non lascia scampo. Nel 2017 ha co-diretto il documentario BEO con Stefano Viali. Più recentemente, sempre con Viali, ha co-diretto D’Annunzio. l’uomo che inventò se stesso (2022). Per la televisione, invece, ha realizzato numerosi documentari insieme a Carlo Lizzani.